Paragon, Renzi a Meloni: “Chi sta spiando i giornalisti italiani? Lei ha il dovere di rispondere”

Aula del Senato. Quattro domande alla premier Giorgia Meloni. Matteo Renzi interviene durante la discussione generale dopo le comunicazioni della presidente del Consiglio in vista del Consiglio europeo. L’ultima è sul caso Paragon: “Da sei mesi in questo paese si spiano i giornalisti. Perché non ha chiamato Francesco Cancellato e Roberto D'Agostino per scusarsi? Non dico che l'avete spiati voi ma non avete controllato che i giornalisti non si spiassero – osserva il leader di Iv - In un paese civile la politica non controlla i giornalisti”. Domande a cui Meloni non ha risposto provocando ancor di più l’attacco di Renzi.
Il leader di Italia viva prende la parola durante la discussione generale. “C'è un concetto nel ragionamento della premier. Lo sintetizzo così: da quando ci sono io l'Italia conta di piu. Lo dice da tre anni, quindi è anche coerente, almeno su questo. Io non sono d'accordo". E via, le quattro domande a Meloni. La prima: "Se davvero l'Italia conta di più perché la Germania del nuovo cancelliere Merz l'ha tolta dalla partnership strategica che aveva fino a quel momento e l'ha sostituita con la Polonia nel contratto di colazione fra Cdu e Spd?". La seconda: "Se contiamo di più perché il 16 maggio lei non ha partecipato all'incontro a Tirana fra Uk, Germania, Francia, Polonia, in collegamento con Trump? Lei quel giorno, alle 18:30, chiamò i giornalisti e disse: 'Io non partecipo a riunioni in cui si parla di invio di truppe in Ucraina. Mezz'ora dopo Macron l'ha smentita e il giorno dopo Lei è stata smentita anche da Tusk e da Merz. Lei ha mentito, presidente". Terza domanda: "Ci avete detto: 'Noi siamo il ponte con Trump'. Se è vero, perché non ci hanno informati dell'attacco all'Iran?". Quarta domanda: "Se davvero contiamo di più perché da sei mesi a questa parte si spiano i giornalisti?".
Citando la festa di San Giovanni, patrono di Firenze che si celebra oggi, Renzi ha concluso: "A Firenze si dice che 'San Giovanni non vuole inganni'. Stavolta, senza citare il mio libro e altro, può rispondere? Così in replica potrò dire quello che penso del fatto che questo governo, a mio giudizio, non conta assolutamente più di prima". Ma la risposta da Meloni non è arrivata. E in replica Conte prendendo di nuovo la parola si è rivolto proprio alla premier: “Il fatto che lei non mi risponda, nel linguaggio tra maggioranza e opposizione, per me è un riconoscimento straordinario”. E tornando sulla quarta domanda ha attaccato: "Chi sta spiando i giornalisti di in questo paese, la risposta è molto semplice: o è stato lo Stato italiano con gli strumenti previsti dalla legge 124 del 2007, il che sarebbe legalmente consentito e politicamente discutibile, o se come ha detto il Copasir non c’entrano niente i servizi, si pone un problema ancora più grande. Il giornalista D'Agostino e Cancellato stanno chiedendo di sapere, se non sono stati i servizi, chi è stato? E lei ha il dovere di dire chi è stato. I giornalisti sono stati informati da Apple e Meta, in questo paese il controspionaggio lo fanno Zuckerberg e Cook e non le istituzioni italiane che non rispondono in Parlamento", ha concluso Renzi
La Repubblica